Come fa Google a capire quando c’è traffico e i locali sono occupati

21 Dicembre 2022
Google è sempre strapiena d’informazioni utili per ogni tipo d’eventualità che abbiamo in mente. Lo si può utilizzare per sapere di più a proposito d’un particolare luogo, che tempo che fa in quel posto, e che esercizi commerciali sono presenti. Giustamente, quando si parla d’un luogo commerciale molto frequentato, ci possono essere degli orari di punta e dei momenti della giornata nel quale non viene quasi nessuno. Se controllate per bene quest’ultimo aspetto, noterete che Google è capace non solo di dirvi dove si trova un negozio o un centro commerciale, ma in che momenti della giornata è maggiormente affollato e che traffico è presente sul tragitto. Come può calcolare tutto ciò? Da dove estrae queste informazioni? Forse per il traffico si può intuire che vi sono diversi database pubblici, ma l’aspetto delle frequentazione dei negozi è tutto un altro campo.
Cominciamo col dare una risposta diretta e sincera: tutte queste informazioni vengono esattamente da voi. Google raccoglie le informazioni dei vostri spostamenti, anche se ovviamente nel fare tutto ciò promette di non fornire questi dettagli nelle mani sbagliate. Sono insomma, tutti dettagli usati a scopi personali dell’utente o per fornire minime informazioni agli altri che possono perciò usufruire di quest’aspetto del servizio. Se perciò in un negozio di medie dimensioni sono presenti 100 utenti che hanno un cellulare Android o un dispositivo Apple con Google Maps attivo, Google calcolerà il tempo medio della visita ed imposterà quell’ora di quel giorno preciso come “Molto affollato”.
Chiaramente, questo è uno dei punti positivi della tanto criticata “eccessiva curiosità” che Google ha verso i propri utenti. In questo modo è possibile creare una rete di utenti che permette di comunicare attivamente con il servizio e creare così la possibilità di sapere quando un luogo è meno trafficato o affollato.
Questo punto del servizio è particolarmente vitale al sistema operativo Android, ma può essere limitato disattivando il GPS o rimuovere i permessi dei servizi locazione a Google Maps. E’ comunque una funzione che di suo viene sfruttato di standard e non si può perciò evitare, nemmeno disattivando la cronologia delle posizioni. Chi ha un dispositivo Apple però, può evitare completamente il problema usando un altro programma per la navigazione GPS: senza Google Maps, infatti, il servizio non può sfruttare la posizione dell’utente per creare questo database.